GIOVANNI LOVERA
Giovanni Lovera era un giovane partigiano borgarino, sotto la formazione di Veglia sul Monte Saben, che viveva nella borgata Tetti Turutun. Il 1^ febbraio del 1945 fu sorpreso da un membro della Polizia Militare, mentre era a casa dei suoi genitori. Impaurito, tentò la fuga verso i boschi, ma il poliziotto gli sparò. Salvi, il comandante dell'esercito di Salò di Borgo S. Dalmazzo, ordinò ai miliziani di trasportare il suo cadavere per le vie del paese e di abbandonarlo nella piazza centrale. Nel frattempo fu trovato un ragazzino, Giovanni Civallero, che aveva in tasca il testo di una canzone partigiana. Fu costretto a sedersi sul cadavere di Lovera e, se non fosse stato per le implorazioni dei genitori, sarebbe stato ucciso anche lui.