[ITA] Questa letterbox vuole mantenere viva la memoria della Nave Elettra, nota per ossere stata utilizzata da Guglielmo Marconi per numerosi esperimenti di radiofonia.
[ENG] This letterbox aims to keep alive the memory of Elettra ship, famous for being used by Guglielmo Marconi in his radio experiments.
[ITA] Costruito nei cantieri Ramage & Ferguson Ltd. di Edimburgo, lo yacht Rovenska venne varato il 27 marzo 1904 per conto di Carlo Stefano d'Austria. La nave batteva la bandiera dell'Imperial-Regia Marina Austro-Ungarica e il nome era quello di una località sull'isola di Lussino in cui l'arciduca amava soggiornare. Nel 1910 venne venduta a Sir Maxim Waechter passando sotto bandiera del Regno Unito, e nel 1914 rivenduta all'industriale Gustav H.F. Pratt. Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, la nave venne requisita dal governo britannico e trasformata in unità di pattugliamento e di scorta della Royal Navy nella Manica, ove venne impiegata tra l'Inghilterra ed i porti francesi di Brest e Saint Malo; alla fine delle ostilità la nave, messa in disarmo, venne portata a Southampton e messa all'asta.
Nel 1919 la nave venne acquistata da Guglielmo Marconi per 21.000 sterline e portata a La Spezia per lavori di trasformazione in laboratorio scientifico. Iscritta nel Registro Navale Italiano il 27 ottobre 1921 con il nuovo nome di Elettra, assunse bandiera italiana nel dicembre successivo. Marconi, famoso per aver raggiunto l’isola di Terranova con segnali radiotelegrafici inviati dalla Cornovaglia e insignito del premio Nobel per la fisica nel 1909, voleva disporre di un mezzo che gli consentisse di effettuare ricerche e relativi esperimenti nel miglior modo possibile: nella nave poteva lavorare ad ogni ora del giorno in raccoglimento ed isolamento, indipendente da curiosità e distrazioni di sorta, con notevole facilità di spostamento, risolvendo così problemi di portata e di effetti direzionali; le sue esperienze dovevano essere effettuate a distanze diverse in modo da controllare l’efficacia delle trasmissioni secondo la lontananza tra emittente e ricevente. L’arredamento di bordo era consono alle esigenze di lunghi soggiorni, e il laboratorio collegato direttamente con la cabina dello scienziato. Oltre all’armatore, la nave era in grado di ospitare comodamente sei ospiti, nonchè sei ufficiali, sei sottufficiali e diciotto marinai. Negli anni venti e trenta del '900 l'Elettra solcò le acque di tutti i mari del mondo; nel 1930 da bordo dell’Elettra ancorata a Genova, lo scienziato accese le luci del municipio di Sydney.
Nel 1937, alla morte dello scienziato la nave venne acquistata dal Ministero delle Comunicazioni per la cifra di 820.000 lire e allo scoppio della seconda guerra mondiale trasferita nel porto di Trieste. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 venne requisita dai tedeschi ed armata con cinque mitragliere, una da 15mm e quattro da 20mm in due torrette binate. Nella Kriegsmarine venne immessa in servizio prima con la sigla G-107, poi NA-6. Il 28 dicembre 1943 la nave partì per una missione di pattugliamento lungo le coste della Dalmazia, dove il 21 gennaio 1944 venne individuata e colpita da alcuni cacciabombardieri vicino a Zara. Il comandante, prima che la nave affondasse, scelse di arenarla.
Con il trattato di pace il relitto della nave divenne proprietà della Iugoslavia, restituita all'Italia nel 1962 e rimorchiata nel Cantiere S. Rocco di Muggia. Vennero eseguiti studi e preventivi per la ricostruzione della nave ma alla fine degli anno '70 il progetto fu accantonato a causa dell'eccessiva onerosità, prendendo la decisione di demolire la nave.
Il 18 aprile 1977 il relitto venne di nuovo messo in bacino e lo scafo tagliato in varie porzioni, assegnate a vari musei; la prua della nave è conservata qui. La cache ti permetterà di vedere bene lo squarcio arrecato dall'arenamento.
[ENG] Built in the Ramage & Ferguson Ltd. shipyard in Edinburgh, the yacht named Rovenska was launched on March 27, 1904 on behalf of Charles Stephen of Austria. The ship flew the flag of the Austro-Hungarian Imperial-Royal Navy and its name was that of a place on the island of Lošinj where the archduke liked to stay. In 1910 it was sold to Sir Maxim Waechter and registered under the flag of the United Kingdom, and in 1914 it was sold to the industrialist Gustav H.F. Pratt. With the outbreak of the WWI, the ship was requisitioned by the British government and transformed into a patrol and escort unit of the Royal Navy in the English Channel, where it was used between England and the French ports of Brest and Saint Malo; at the end of the war, the ship was decommissioned, brought to Southampton and auctioned.
In 1919 the ship was bought by Guglielmo Marconi for 21,000 pounds and brought to La Spezia for transformation works into a scientific laboratory. Enrolled in the Italian Naval Register on October 21 1921 with the new name of Elettra, it took on the Italian flag on the following december. Marconi, famous for having reached the island of Newfoundland with radiotelegraphic signals sent from Cornwall and awarded the Nobel Prize for physics in 1909, needed a place that would allow him to carry out research and experiments in the best possible way: in the ship, he could work at any time in concentration and isolation, free from curiosity and distractions of any kind, with considerable ease of movement, thus solving problems of scope and directional effects; his experiments had to be carried out at different distances in order to check the effectiveness of the transmissions according to the distance between the transmitter and the receiver. The ship was suited to the needs of long navigations, and the laboratory connected directly to the scientist's cabin. In addition to the owner, the ship was able to comfortably accommodate six guests, as well as six officers, six non-commissioned officers and eighteen sailors. In the twenties and thirties of the twentieth century, the Elettra sailed the waters of all the seas of the world; in 1930 while staying onboard the Elettra, anchored in Genoa, the scientist turned on the lights of the Sydney town hall.
In 1937, after the scientist's death, the ship was bought by the Ministry of Communications for 820,000 lire and at the outbreak of WWII it was transferred to the Trieste harbour. After the armistice of September 8, 1943 it was requisitioned by the Germans and armed with five machine guns, one 15mm and four 20mm in two twin turrets. In the Kriegsmarine it was put into service first with the initials G-107, then NA-6. On 28 December 1943, the ship left for a patrol mission along the Dalmatian coast, where on 21 January 1944 it was identified and hit by some fighter-bombers near Zadar. The commander, as the ship was sinking, chose to strand it.
After the peace treaty, the ship wreck became the property of Yugoslavia, returned to Italy in 1962 and towed to the S. Rocco shipyard, near Muggia. Studies and estimations for the reconstruction of the ship were carried out, but at the end of the 1970s the project was abandoned due to excessive costs, taking the decision to demolish the ship.
On April 18, 1977 the wreck was docked one last time and the hull cut into various portions, assigned to various museums; the ship's bow is kept here. The cache will allow you to observe the gash caused by the stranding.
Il timbro nel contenitore verrà riposizionato non appena possibile. The stamp will be replaced as soon as possible.