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Cave di Macigno Traditional Cache

This cache has been archived.

Giulia_Tofana: Ciao GeoSpagno,
questo cache non è presente da due anni, ma nonostante i vari log di Need Maintenance, non c'è mai stato un tuo intervento; inoltre, il tuo profilo sembra essere inattivo. Per queste ragioni, archivio il tuo cache.
Nel caso volessi riattivarlo, puoi contattarmi tramite il message center entro tre mesi da questo log, dopo aver effettuato manutenzione al cache.

Giulia

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Hidden : 1/13/2016
Difficulty:
2 out of 5
Terrain:
4 out of 5

Size: Size:   regular (regular)

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Geocache Description:

Cache a carattere geologico, nascosta nei pressi di un affioramento di Macigno


Salve a tutti, questa è la prima cache che nascondo, la sconsiglio a chi soffre di vertigini e non è adatta ai bambini.

La cache è di medie dimensioni e contiene un LogBook una penna e un piccolo frammento di Macigno, la roccia affiorante in zona. Visto che è una chace a carattere geologico sarebbe bello se ognuno riuscisse a metterci dentro ogni volta una piccola roccia diversa da quelle già presenti.

 

Di seguito spiego in breve la geologia dell'Appennino e delle Alpi, soffermandomi in maniera particolare sulla descrizione della Falda Toscana.



Foto scattata da Calignaia 

La catena appenninica appartiene alle catene alpine derivate dalla collisione tra la placca Euroasiatica e quella Africana che ha coinvolto una serie di microplacche, come quella Adria. L’Appennino Settentrionale è quindi una catena orogenica di età alpina, che si è originata dalla chiusura del bacino oceanico ligure-piemontese individuatosi nel Giurassico (199Ma/145Ma) e situato tra i margini continentali della placca Sardo-Corsa e la placca Adria. Le fasi di chiusura legate a una subduzione intraoceanica si sono sviluppate dal Cretaceo Superiore (100Ma/65Ma) fino all’Eocene medio (48Ma/37Ma), si è poi sviluppata una fase di collisione continentale dall’Eocene medio (48Ma/37Ma) fino al Miocene Superiore (11Ma/5Ma) che ha portato alla principale fase di strutturazione della catena appenninica, che risulta costituita da unità tettoniche impilate raggruppate in base al dominio paleogeografico di provenienza. A partire dal Tortoniano Superiore (Miocene superiore -11Ma/7Ma) la parte interna della catena appenninica, e solo nei settori meridionali, è stata interessata da una fase estensionale legata all’apertura del bacino tirrenico, mentre la parte esterna ha continuato ad essere interessata dalla compressione.

 

La Falda Toscana è caratterizzata da una successione mesozoico-terziaria rappresentativa del margine continentale della placca Adria. Il tetto della successione è Aquitaniano (Miocene Inferiore-23Ma/20Ma). Nella zona dei Monti d’oltre Serchio-Val di Lima la successione toscana è completa, spostandosi verso NNE nelle zone di Careggine-Castelnuovo e Castelpoggio-Tenerano è possibile vedere contatti stratigrafici anomali che indicano una successione condensata attribuibile probabilmente a bassi strutturali.

Questa unità si trova ovunque sormontata dalle Unità Subliguri e Liguri.

L’evoluzione strutturale della Falda Toscana è caratterizzata da una tettonica polifasica in cui si distinguono due fasi deformative. La prima fase (D1) a carattere compressivo, legata al sovrascorrimento delle Unità Liguri sulla Falda Toscana, produce un clivaggio di tipo heterogeneous layer parallel sliding e localmente pieghe da metriche a decametriche, che indicano una direzione di movimento a polarità adriatica. Sovrapposta alla D1 la seconda fase (D2), prodotta dall’esumazione del Nucleo Metamorfico apuano, si manifesta con pieghe anche chilometriche con direzioni degli assi a simmetria centrifuga, rispetto alla terminazione settentrionale del Nucleo Metamorfico apuano. Al nucleo di queste strutture è associata una superficie di fissilità che traspone sia il precedente clivaggio che la stratificazione.

Alla base della Falda Toscana non metamorfica è presente la formazione del Calcare Cavernoso, si tratta di una cataclasite derivata da liveli evaporitici di calcari dolomitici e dolomie. All’interno di questi calcari, formatisi nel Norico (216Ma/203Ma), sono presenti cavità, tal volta riempite di calcite, che hanno angoli di 90° oppure 60°-120°. Queste cavità si sono formate per dissoluzione rispettivamente di cristalli di gesso e calcite.L’ambiente deposizionale corrisponde ad un ambiente di sabkha costiera, ovvero un’area inter/sopra-tidale pianeggiante.

Il Calcare Cavernoso passa verso l’ alto alla formazione dei Calcari e Marne a Rhaetavicula Contorta, risalenti al Retico (203Ma/199Ma). I Calcari e Marne a Rhaetavicula Contorta sono costituiti da un’alternanza di calcari scuri ricchi in materia organica. Questa formazione si è deposta in ambiente lagunare. Verso il tetto prevalgono le argilliti scure, che rappresentano un evento anossico.

Dal Lias (199Ma/175Ma) si ha una sedimentazione prevalentemente carbonatica.

Nell’Hettangiano (199Ma/196Ma) si depone il Calcare Massiccio: calcari con labili accenni di stratificazione che rappresentano depositi di piattaforma protetta. Questa formazione è eteropica dei Calcari ad Angulata, costituita da strati di di calcilutiti e marne.

Il Calcare Massiccio passa gradualmente al Rosso Ammonitico, calcari mal stratificati, di colore rosso, ricchi in ammoniti. Questi calcari si sono deposti nel Sinemuriano (196Ma/189Ma) sopra l’ACD ed indicano un l’annegamento della piattaforma.

Il Calcare Selcifero Inferiore, calcari deposti nel Pliensbachiano (189Ma/183Ma), sono caratterizzati da strati di calcari di origine torbiditica con alternanze di liste di selce , costituite dall’accumulo di silice biogenica proveninte da radiolari, diatomee e spicole di spugna. Questi calcari si sono deposti al di sotto dell’ACD, sono infatti rari fossili con guscio aragonitico.

Le Marne a Posidonomya, formatesi nel Dogger (175Ma/161Ma), sono costituite da marne e calcari marnosi scuri a granulometria fine, deposti in ambiente pelagico durante un ambiente anossico risalente al Toarciano Inferiore (183Ma/175Ma).

Il Calcare Selcifero Superiore, sedimentato nel Dogger (175Ma/161Ma), è rappresentato da strati di calcari di origine torbiditica deposti alla fine del’ evento anossico del Toarciano.

I Diaspri, sedimentati nel Malm (161Ma/145Ma), sono costituiti da radiolariti deposte sotto la CCD a causa di un cambiamento del chimismo nelle acque dovuto alla messa in posto delle ofioliti dell’Oceano Ligure Piemontese.

La Maiolica, formatasi nel Cretaceo Inferiore (145Ma/99Ma), è formata da strati di calcare con selce chiara deposti al di sopra della CCD, depressa in seguito all’esplosione dei nannofossili.

La Scaglia Toscana va dal Cretaceo Inferiore-Aptiano (125Ma-112Ma) all’Oligocene Superiore (33Ma), è formata da calcilutiti grigie con selci nere con intercalazioni di argilliti. La Scaglia Toscana  si è deposta in ambiente pelagico.

Il Macigno, risalente all’Oligocene Superiore (33Ma/23Ma), è la formazione che sta al tetto della Falda Toscana, è costituito da torbiditi silicoclastiche deposte in ambiente marino profondo.

 La tettonica che interessa in macigno in quest' area è caratterizzata da due set di vene e faglie dirette che hanno direzione N090 e N165

Buon Divertimento

Rimettete tutto esattamente come era! 

 

 

Additional Hints (Decrypt)

Frthvgr yn ehttvar. Evzrggrgr ghggb rfnggnzragr pbzr ren!

Decryption Key

A|B|C|D|E|F|G|H|I|J|K|L|M
-------------------------
N|O|P|Q|R|S|T|U|V|W|X|Y|Z

(letter above equals below, and vice versa)