Salve a tutti, questa è la prima cache che nascondo, la sconsiglio a chi soffre di vertigini e non è adatta ai bambini.
La cache è di medie dimensioni e contiene un LogBook una penna e un piccolo frammento di Macigno, la roccia affiorante in zona. Visto che è una chace a carattere geologico sarebbe bello se ognuno riuscisse a metterci dentro ogni volta una piccola roccia diversa da quelle già presenti.
Di seguito spiego in breve la geologia dell'Appennino e delle Alpi, soffermandomi in maniera particolare sulla descrizione della Falda Toscana.
Foto scattata da Calignaia
La catena appenninica appartiene alle catene alpine derivate dalla collisione tra la placca Euroasiatica e quella Africana che ha coinvolto una serie di microplacche, come quella Adria. L’Appennino Settentrionale è quindi una catena orogenica di età alpina, che si è originata dalla chiusura del bacino oceanico ligure-piemontese individuatosi nel Giurassico (199Ma/145Ma) e situato tra i margini continentali della placca Sardo-Corsa e la placca Adria. Le fasi di chiusura legate a una subduzione intraoceanica si sono sviluppate dal Cretaceo Superiore (100Ma/65Ma) fino all’Eocene medio (48Ma/37Ma), si è poi sviluppata una fase di collisione continentale dall’Eocene medio (48Ma/37Ma) fino al Miocene Superiore (11Ma/5Ma) che ha portato alla principale fase di strutturazione della catena appenninica, che risulta costituita da unità tettoniche impilate raggruppate in base al dominio paleogeografico di provenienza. A partire dal Tortoniano Superiore (Miocene superiore -11Ma/7Ma) la parte interna della catena appenninica, e solo nei settori meridionali, è stata interessata da una fase estensionale legata all’apertura del bacino tirrenico, mentre la parte esterna ha continuato ad essere interessata dalla compressione.
La Falda Toscana è caratterizzata da una successione mesozoico-terziaria rappresentativa del margine continentale della placca Adria. Il tetto della successione è Aquitaniano (Miocene Inferiore-23Ma/20Ma). Nella zona dei Monti d’oltre Serchio-Val di Lima la successione toscana è completa, spostandosi verso NNE nelle zone di Careggine-Castelnuovo e Castelpoggio-Tenerano è possibile vedere contatti stratigrafici anomali che indicano una successione condensata attribuibile probabilmente a bassi strutturali.
Questa unità si trova ovunque sormontata dalle Unità Subliguri e Liguri.
L’evoluzione strutturale della Falda Toscana è caratterizzata da una tettonica polifasica in cui si distinguono due fasi deformative. La prima fase (D1) a carattere compressivo, legata al sovrascorrimento delle Unità Liguri sulla Falda Toscana, produce un clivaggio di tipo heterogeneous layer parallel sliding e localmente pieghe da metriche a decametriche, che indicano una direzione di movimento a polarità adriatica. Sovrapposta alla D1 la seconda fase (D2), prodotta dall’esumazione del Nucleo Metamorfico apuano, si manifesta con pieghe anche chilometriche con direzioni degli assi a simmetria centrifuga, rispetto alla terminazione settentrionale del Nucleo Metamorfico apuano. Al nucleo di queste strutture è associata una superficie di fissilità che traspone sia il precedente clivaggio che la stratificazione.
Alla base della Falda Toscana non metamorfica è presente la formazione del Calcare Cavernoso, si tratta di una cataclasite derivata da liveli evaporitici di calcari dolomitici e dolomie. All’interno di questi calcari, formatisi nel Norico (216Ma/203Ma), sono presenti cavità, tal volta riempite di calcite, che hanno angoli di 90° oppure 60°-120°. Queste cavità si sono formate per dissoluzione rispettivamente di cristalli di gesso e calcite.L’ambiente deposizionale corrisponde ad un ambiente di sabkha costiera, ovvero un’area inter/sopra-tidale pianeggiante.
Il Calcare Cavernoso passa verso l’ alto alla formazione dei Calcari e Marne a Rhaetavicula Contorta, risalenti al Retico (203Ma/199Ma). I Calcari e Marne a Rhaetavicula Contorta sono costituiti da un’alternanza di calcari scuri ricchi in materia organica. Questa formazione si è deposta in ambiente lagunare. Verso il tetto prevalgono le argilliti scure, che rappresentano un evento anossico.
Dal Lias (199Ma/175Ma) si ha una sedimentazione prevalentemente carbonatica.
Nell’Hettangiano (199Ma/196Ma) si depone il Calcare Massiccio: calcari con labili accenni di stratificazione che rappresentano depositi di piattaforma protetta. Questa formazione è eteropica dei Calcari ad Angulata, costituita da strati di di calcilutiti e marne.
Il Calcare Massiccio passa gradualmente al Rosso Ammonitico, calcari mal stratificati, di colore rosso, ricchi in ammoniti. Questi calcari si sono deposti nel Sinemuriano (196Ma/189Ma) sopra l’ACD ed indicano un l’annegamento della piattaforma.
Il Calcare Selcifero Inferiore, calcari deposti nel Pliensbachiano (189Ma/183Ma), sono caratterizzati da strati di calcari di origine torbiditica con alternanze di liste di selce , costituite dall’accumulo di silice biogenica proveninte da radiolari, diatomee e spicole di spugna. Questi calcari si sono deposti al di sotto dell’ACD, sono infatti rari fossili con guscio aragonitico.
Le Marne a Posidonomya, formatesi nel Dogger (175Ma/161Ma), sono costituite da marne e calcari marnosi scuri a granulometria fine, deposti in ambiente pelagico durante un ambiente anossico risalente al Toarciano Inferiore (183Ma/175Ma).
Il Calcare Selcifero Superiore, sedimentato nel Dogger (175Ma/161Ma), è rappresentato da strati di calcari di origine torbiditica deposti alla fine del’ evento anossico del Toarciano.
I Diaspri, sedimentati nel Malm (161Ma/145Ma), sono costituiti da radiolariti deposte sotto la CCD a causa di un cambiamento del chimismo nelle acque dovuto alla messa in posto delle ofioliti dell’Oceano Ligure Piemontese.
La Maiolica, formatasi nel Cretaceo Inferiore (145Ma/99Ma), è formata da strati di calcare con selce chiara deposti al di sopra della CCD, depressa in seguito all’esplosione dei nannofossili.
La Scaglia Toscana va dal Cretaceo Inferiore-Aptiano (125Ma-112Ma) all’Oligocene Superiore (33Ma), è formata da calcilutiti grigie con selci nere con intercalazioni di argilliti. La Scaglia Toscana si è deposta in ambiente pelagico.
Il Macigno, risalente all’Oligocene Superiore (33Ma/23Ma), è la formazione che sta al tetto della Falda Toscana, è costituito da torbiditi silicoclastiche deposte in ambiente marino profondo.
La tettonica che interessa in macigno in quest' area è caratterizzata da due set di vene e faglie dirette che hanno direzione N090 e N165
Buon Divertimento
Rimettete tutto esattamente come era!